Federazione Gilda - Unams (FGU) di Forlì-Cesena e Rimini
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Inviato da admin_CUSMAil 19/1/2021 12:00:00 (12 letture)
MATURITÀ SEMPLIFICATA, MA SENZA AMMISSIONE GENERALIZZATA "LA PROMOZIONE NON È MAI CERTA, PERSINO SE LA SCUOLA NON HA AVVIATO I CORSI DI RECUPERO"
di Claudio Tucci - 19 gennaio 2021
Le proteste, anche ieri, di studenti e genitori contro “una scuola a singhiozzo” e l’ampio ricorso alla didattica a distanza (DaD) legato all’emergenza sanitaria (in Campania, come anticipato da questo giornale, gli alunni delle superiori hanno già svolto “da remoto” più di tre mesi di lezioni su quattro) non hanno frenato il ritorno tra i banchi, ieri, di oltre 600mila studenti delle superiori; nel Lazio, in Piemonte, ma anche in Emilia Romagna tutto è filato via liscio, e la ripartenza, fanno sapere dal ministero dell’Istruzione, è stata «serena».
Intanto, e nonostante la crisi politica, la ministra Lucia Azzolina lavora a due dossier urgenti: gli esami di Stato del primo e secondo grado e il piano di recupero degli apprendimenti, su cui è in corso il confronto con i tecnici e i partiti di maggioranza. A fine gennaio sono infatti attese le prime indicazioni ufficiali sulla maturità, che coinvolge mezzo milione di studenti. Quasi certamente anche quest’anno si andrà incontro a una prova che terrà conto, come ha già anticipato la ministra dell’Istruzione, del quadro complessivo e dell’andamento dell’anno scolastico. L’esame potrebbe essere, perciò, “semplificato”. Non ci sarà, tuttavia, un’ammissione generalizzata, come un anno fa: sarà condizionata al buon andamento del percorso scolastico.
Inviato da admin_CUSMAil 19/1/2021 11:20:04 (11 letture)
I giovani d’oggi maleducati e attratti dal nulla cosmico. Tutta colpa dei conduttori Tv? Un prof li accusa: state creando dei replicanti
di A. Giuliani - 18/01/2021
Il decadimento culturale dell’Italia sarebbe colpa anche di certi conduttori e personaggi televisivi. A sostenerlo è stata qualche giorno fa un’insegnante: attraverso una lettera pubblicata da Affari Italiani, il professor Marco Galice ha puntato il dito contro “Barbara D’Urso, Maria De Filippi, Alfonso Signorini, Alessia Marcuzzi”, che, ha sottolineato, farebbero parte di una sorta di “bolgia infernale”.
Vi accuso…
Il docente ha quindi argomentato il concetto. “Vi accuso di essere tra i principali responsabili del decadimento culturale del nostro Paese, del suo imbarbarimento sociale, della sua corruzione e corrosione morale, della destabilizzazione mentale delle nuove generazioni, dell’impoverimento etico dei nostri giovani, della distorsione educativa dei nostri ragazzi”.
E ancora: “Voi, con la vostra televisione trash, i vostri programmi spazzatura, i vostri pseudo spettacoli artefatti, falsi, ingannevoli, meschini, avete contribuito in prima persona e senza scrupoli al Decadentismo del terzo millennio che stavolta, purtroppo, non porta con sé alcun valore ma solo il nulla cosmico”.
Inviato da admin_CUSMAil 19/1/2021 11:00:23 (5 letture)
DIMINUIRE GLI ALLIEVI PER CLASSE!! QUESTA DEVE ESSERE LA PRIORITA’
di G. Pagina - 19 Gennaio 2021
Dopo aver letto sia l’Atto di Indirizzo della Ministra Azzolina per il 2021 che il testo dell’ultima bozza sul Recovery Plan lascia sconcertati il fatto che non è mai citato come obiettivo da perseguire nella scuola la diminuzione del numero di allievi per classe, cavallo di battaglia nel passato della stessa Azzolina. E’ un fatto grave perché non si può parlare di edilizia scolastica senza prendere in considerazione i limiti quantitativi di utilizzo delle aule scolastiche per l’attività ordinaria legata alla didattica. E’ ancora più sconcertante il fatto che su tale tema ci sia timidezza da parte di molti sindacati e delle principali forze politiche. E’ vero, diminuire il numero di allievi per classe ha dei costi per il settore del’istruzione in termini di spazi fisici e di implementazione degli organici del personale docente ed ATA, ma è elemento indispensabile per creare le condizioni per una didattica efficace e realmente inclusiva. Gli investimenti nella scuola devono partire da questa semplice constatazione, senza buttare i soldi del’Europa e dei contribuenti in progetti troppo spesso slegati dalla realtà dei problemi che ogni giorno vivono allievi e docenti. E’ quindi indispensabile portare nuovamente all’attenzione della politica questa priorità così frequentemente dimenticata in nome di tagli in bilancio che hanno portato a tanti riflessi negativi nella didattica e nel rapporto educativo tra docenti e discenti.
Inviato da admin_CUSMAil 18/1/2021 11:39:42 (10 letture)
Emergenza covid, le superiori
Il CTS: scuole aperte da oggi. L'Emilia Romagna si adegua. Bonaccini: "ancora troppe incertezze"
Il presidente della regione conferma da oggi la didattica in presenza almeno al 50%. "Diversificazioni fra le regioni, una contraddizione che non spetta a me risolvere".
La didattica in presenza va garantita per tutti i cicli scolastici e se qualche regione dovesse decidere diversamente, se ne assumerà la responsabilità. Il comitato tecnico scientifico del governo conferma così che le scuole superiori possono tornare in presenza nelle regioni gialle e arancioni come previsto dal Dpcm del 14 gennaio: in Emilia Romagna da oggi (lunedì 18 gennaio) studenti sui banchi al 50% dopo la sentenza del TAR che ha bocciato l'ordinanza regionale che prevedeva la riapertura il 25 gennaio. Ma la riunione urgente del CTS, convocata ieri mattina su richiesta del Ministero della Salute, secondo il presidente Stefano Bonaccini non chiarisce delle "contraddizioni che non spetta a me risolvere. Ci penserà il Governo, quando riterrà".
Mi permetto di osservare - scrive Bonaccini sulla sua pagina facebook - che sulla scuola continua una situazione di incertezza che va a discapito in primo luogo di studenti, genitori e di chi nella scuola ci lavora (docenti in primis). Sabato l'istituto superiore di sanità ha parlato di rischio pandemia fuori controllo, un'affermazione molto forte e preoccupante. ieri il consulente del ministero della salute ha evocato la necessità di un lockdown generalizzato. Ieri in Romagna sono stati 17 i decessi (8 a Ravenna, 6 a Rimini, 3 a Forlì) e 542 i nuovi contagi, mentre i vaccinati sono 26.805.
Nel cesenate ieri nessuna vittima, 87 i contagiati e 197 le guarigioni.
Inviato da admin_CUSMAil 17/1/2021 18:50:00 (14 letture)
IL NUOVO PEI È “UN’INVERSIONE DI ROTTA CHE PREOCCUPA
Redattore Sociale del 15/01/2021
Critico il Coordinamento italiano degli insegnanti di sostegno: “Il provvedimento introduce, per la prima volta nella storia dell’inclusione scolastica, la possibilità di esonerare gli alunni con disabilità dall’insegnamento di alcune discipline o di ridurre l’orario di frequenza, senza valutare le ricadute anche culturali di tale scelta”
di Chiara Ludovisi
ROMA. Si “inverte la rotta”: dall’inclusione all’esclusione, dall’integrazione alla marginalizzazione. E’ quello che accade e accadrà, secondo il Ciis (Coordinamento italiano insegnanti di sostegno) nella scuola italiana, per via del nuovo modello di Progetto educativo individualizzato, approvato e diffuso nei giorni scorsi dal ministero dell’Istruzione.
Inviato da admin_CUSMAil 17/1/2021 18:22:29 (14 letture)
Bonaccini (Emilia Romagna): nonostante l’assenso del Cts al rientro a scuola, continua incertezza e caos
di P. Almirante - 17/01/2021
Il presidente della Regione Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, dopo l’assenso da parte del Comitato tecnico scientifico al rientro in classe degli studenti delle scuole superiori in misura del 50% e fino al 75%, come previsto dal Dpcm dell 14 gennaio, ha scritto sulla sua pagina Faceboock, che comunque la confusione regna sovrana.
Precisa infatti: ”Mi permetto di osservare che sulla scuola continua una situazione di incertezza che va a discapito in primo luogo di studenti, genitori e di chi nella scuola lavora. Ieri l’Istituto superiore di sanità ha parlato del rischio di pandemia fuori controllo, un’affermazione molto forte e preoccupante. Oggi il consulente del ministero della Salute ha evocato la necessità di un lockdown generalizzato. Sempre oggi, però, il Cts si è riunito per spiegarci che le sue stesse valutazioni di qualche mese fa sull’incompatibilità della scuola in presenza per la zona gialla sono superate e che la didattica in presenza ora è addirittura compatibile con la zona arancione. Il Cts farebbe anche salve le diverse valutazioni rispetto all’andamento dell’epidemia nei territori, riconoscendo quindi la necessità di eventuali ordinanze regionali. Ma i diversi Tar accolgono o bocciano le ordinanze regionali a prescindere dall’andamento dell’epidemia, come si è visto negli ultimi giorni”.
Inviato da admin_CUSMAil 17/1/2021 18:00:00 (12 letture)
Ministero dell’Istruzione Ufficio Stampa
COMUNICATO STAMPA
Scuola, ecco le misure del nuovo Dpcm
È stato firmato il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con le nuove misure per il contenimento della diffusione del COVID-19. Di seguito, la sintesi di quanto previsto per la scuola.
Misure valide su tutto il territorio nazionale:
Le scuole secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione didattica in modo che, a decorrere dal 18 gennaio 2021, almeno al 50% e fino ad un massimo del 75% della popolazione studentesca sia garantita l’attività didattica in presenza, fatte salve le diverse disposizioni individuate da singole Regioni. La rimanente parte dell’attività si svolgerà a distanza. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali. Nei servizi educativi per l’infanzia, nelle scuole dell’infanzia e nel primo ciclo di istruzione (scuole primarie e secondarie di I grado) la didattica continua a svolgersi integralmente in presenza. È obbligatorio l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai 6 anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina.
Inviato da admin_CUSMAil 14/1/2021 18:49:36 (11 letture)
Rientro a scuola, anche i genitori dell’Emilia-Romagna ricorrono al TAR
di L. La Gatta - 14/01/2021
Continuano i ricorsi al TAR dei genitori degli studenti delle scuole superiori, costretti da ordinanze regionali alla didattica a distanza al 100%, nonostante il Governo abbia dato l’ok al rientro in presenza al 50% dall’11 gennaio (e al 75% dal 18).
Dopo i ricorsi di oltre 70 famiglie catanesi contro l’ordinanza n. 5 del Presidente della Regione, Nello Musumeci, che lo scorso 8 gennaio ha chiuso la scuola in presenza, e dopo la vittoria, anche se parziale, dei genitori lombardi contro l’ordinanza regionale di Attilio Fontana, si segnala anche il ricorso al TAR delle famiglie dell’Emilia Romagna contro il provvedimento di Stefano Bonaccini che ha disposto il posticipo dell’apertura delle scuole superiori al 25 gennaio.
Come riporta Repubblica, i ricorrenti sono 21 genitori, a nome dei figli minorenni, di alcune scuole di Bologna. Il provvedimento sarà depositato oggi, 14 gennaio, al tribunale amministrativo al quale, in prima istanza, si chiede di intervenire con urgenza per ripristinare l’apertura. Il decreto del Governo, in vigore dall’ 11 al 16 gennaio, la dispone almeno al 50%.
Inviato da admin_CUSMAil 19/1/2021 11:50:00 (12 letture)
Chi è il personale ATA? Qual è il titolo di studio richiesto?
di S. Pappalardo - 18/01/2021
Quanto prima è previsto l’uscita dell’Ordinanza Ministeriale per produrre la domanda al fine di essere inseriti nella terza fascia del personale ATA.
Con l’acronimo ATA si indica tutto il personale che presta servizio in una struttura scolastica o educativa con compiti amministrativi, tecnici e ausiliari (dal DSGA ai collaboratori scolastici).
Per chi volesse intraprendere tale attività professionale è opportuno conoscere i diversi profili professionali che sono racchiusi nell’acronimo ATA e il titolo di studio richiesto per ogni profilo.
Inviato da admin_CUSMAil 19/1/2021 11:20:00 (13 letture)
Il preside manager? Figura patetica
di P. Almirante - 19/01/2021
Così come lo leggiamo, lo proponiamo all’attenzione dei nostri lettori per trarne motivo di riflessione e pure di dibattito, nel quale potrebbe pure inserirsi l’altra questione relativa alla elezione diretta del preside da parte di tutto il personale della scuola.
Secondo la denuncia contenuta nell’ultimo libro dell’autorevole pedagogista piacentino Daniele Novara “I bambini sono sempre gli ultimi. Come le istituzioni si stanno dimenticando del nostro futuro”, la figura del preside manager sarebbe patetica.
Il motivo?
La scuola avrebbe dimenticato la sua funzione pedagogica.
Inviato da admin_CUSMAil 19/1/2021 10:56:16 (5 letture)
Sostegno, cosa significa l’addio al posto comune
di V. Borgatta - 19 Gennaio 2021
La ministra annuncia la creazione di una classe di concorso specifica Nel suo ultimo atto di indirizzo la ministra dell’Istruzione ha aperto alla creazione di una classe di concorso specifica per il sostegno.
Atto di indirizzo Per capire cosa significa tutto questo dobbiamo fare una premessa. Gli atti di indirizzo spesso rimangono lettera morta. Un po’ come succede agli ordini del giorno votati dal Parlamento. In questo caso perché cambi qualcosa è necessaria l’emanazione di un regolamento. E difficilmente tutto questo potrà avvenire in tempi brevi visto il periodo di emergenza che stiamo vivendo (fare delle previsioni in questo campo è comunque difficile).
Più difficile il passaggio da sostegno a posto comune Con la creazione di una nuova classe di concorso sarà più complicato per gli insegnanti di ruolo passare dal sostegno alla cattedra su materia, perché i docenti interessati dovranno presentare la domanda di passaggio di cattedra o di ruolo e non più la domanda di trasferimento.
Una differenza rilevante perché i passaggi di cattedra e di ruolo avviene solo sul 25% dei posti che rimangono vacanti dopo i trasferimenti mentre i trasferimenti avvengono sul 100% dei posti disponibili.
Inviato da admin_CUSMAil 17/1/2021 23:12:06 (12 letture)
Rientro a scuola: le Regioni contro il Governo, Azzolina contro le Regioni. Vince l’autonomia differenziata
di R. Palermo - 17/01/2021
Sconfitto nelle segreterie sindacali, contrastato con manifestazioni di protesta del mondo della scuola e con prese di posizione di politici della stessa maggioranza di Governo, il progetto di autonomia differenziata si sta di fatto affermando nel Paese reale, molto spesso con il favore degli stessi docenti.
Le decisioni con cui le Regioni contrastanti con le regole nazionali in materia di chiusura e apertura delle scuole riscuotono spesso il favore di molti docenti (un po’ meno – forse – dei genitori); laddove le Regioni si mostrano concordi con le decisioni nazionali sono in tanti a sollecitarne l’intervento. Insomma, la voglia di “differenziare” nei territori le scelte politiche si sta diffondendo sempre più.
Inviato da admin_CUSMAil 17/1/2021 18:40:00 (9 letture)
LICEI PREFERITI AL SUD, TECNICI AL NORD
di redazione scuola - venerdì 15 gennaio 2021
Gli studenti italiani con tutta probabilità preferiranno i licei al Sud e al Centro Italia, i tecnici al Nord. E’ quanto emerge da uno studio della rivista specializzata Tuttoscuola che ha elaborato i dati del ministero dell’Istruzione relativi alle iscrizioni all’anno scolastico in corso.
L’anno scorso i vari indirizzi liceali sono stati scelti dal 56,3% dei ragazzi, ma il divario di scelta è stato notevole: oltre 20 punti in percentuale tra il Lazio che ha registrato complessivamente il 68,9% di scelte e l’Emilia Romagna con il 47,4%.
Dopo il Lazio, nella graduatoria dei maggiori gradimenti per i licei l’Abruzzo, la Campania; per i minori gradimenti con l’Emilia R. il Veneto, la Lombardia, il Friuli, il Piemonte. Complessivamente nelle regioni del Centro-Sud (Isole incluse) si accentra più del 64% delle scelte per i licei.
Con riferimento ai singoli indirizzi, se le scelte degli ultimi due anni saranno confermate, per quanto riguarda il liceo classico (scelto in media a livello nazionale dal 6,7%) in Sicilia, Calabria e Lazio lo sceglierà più del 10% dei ragazzi (a seguire Basilicata, Abruzzo, Campania e Puglia), mentre le regioni del Nord saranno ben sotto la media nazionale con l’Emilia Romagna che non andrà oltre il 3,8%.
Inviato da admin_CUSMAil 17/1/2021 18:20:00 (10 letture)
Nota organizzativa unitaria entrata in vigore Accordo servizi minimi in caso di sciopero - 15 gennaio 2021
- Ai Segretari generali regionali/ai Coordinatori regionali - Ai Segretari generali provinciali/ai Coordinatori provinciali
Oggetto: entrata in vigore del nuovo Accordo nazionale sulle norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali e le procedure in caso di sciopero nel comparto Istruzione e ricerca.
Nella giornata di martedì 12 gennaio 2021, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo Accordo nazionale sulle norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali e le procedure in caso di sciopero nel comparto Istruzione e ricerca, insieme alla delibera di idoneità della Commissione di Garanzia Sciopero (https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/01/12/20A07403/SG). Dunque, l’Accordo è entrato formalmente in vigore e vengono definitivamente superati i precedenti accordi del ’99. Si deve ora procedere , in base agli artt 3, 5, 7 e 9 dell’Accordo stesso, a definire entro 30 giorni tra amministrazione e OOSS rappresentative il protocollo d’intesa sui contingenti di personale presso ogni istituzione scolastica, università, ente di ricerca e istituzione dell’afam. Va quindi tempestivamente inviata a tutte le amministrazioni (istituzioni scolastiche, università, enti di ricerca e istituzioni AFAM) una specifica richiesta di apertura del confronto.
Inviato da admin_CUSMAil 14/1/2021 18:54:36 (12 letture)
CORSI RECUPERO E TAMPONI NEI RISTORI ALLA SCUOLA
da redazione - 13 gennaio 2021
Con oltre 2 milioni di studenti delle superiori costretti da tre mesi davanti a uno schermo per seguire le lezioni online e la morsa del virus che in 17 regioni rende il loro rientro in classe ancora incerto è il momento di pensare a un piano di «ristori formativi». Ne è convinta la ministra Lucia Azzolina che vuole includere anche il mondo della scuola nel nuovo giro di indennizzi all’orizzonte. Dei 25-30 miliardi attesi dal prossimo scostamento di bilancio sono almeno 250 milioni quelli che potrebbero finire a viale Trastevere. Per fare sostanzialmente tre cose: prevedere corsi di recupero per gli apprendimenti persi a causa di troppa Dad; istituire la corsia preferenziale per i tamponi agli studenti e ai docenti citata dall’intesa pre-natalizia con i governatori; incrementare il supporto psicologico ai ragazzi provati dall’emergenza-Covid.