Emergenza covid, le superiori
Il CTS: scuole aperte da oggi. L'Emilia Romagna si adegua. Bonaccini: "ancora troppe incertezze"
Il presidente della regione conferma da oggi la didattica in presenza almeno al 50%. "Diversificazioni fra le regioni, una contraddizione che non spetta a me risolvere".
La didattica in presenza va garantita per tutti i cicli scolastici e se qualche regione dovesse decidere diversamente, se ne assumerà la responsabilità . Il comitato tecnico scientifico del governo conferma così che le scuole superiori possono tornare in presenza nelle regioni gialle e arancioni come previsto dal Dpcm del 14 gennaio: in Emilia Romagna da oggi (lunedì 18 gennaio) studenti sui banchi al 50% dopo la sentenza del TAR che ha bocciato l'ordinanza regionale che prevedeva la riapertura il 25 gennaio. Ma la riunione urgente del CTS, convocata ieri mattina su richiesta del Ministero della Salute, secondo il presidente Stefano Bonaccini non chiarisce delle "contraddizioni che non spetta a me risolvere. Ci penserà il Governo, quando riterrà ".
Mi permetto di osservare - scrive Bonaccini sulla sua pagina facebook - che sulla scuola continua una situazione di incertezza che va a discapito in primo luogo di studenti, genitori e di chi nella scuola ci lavora (docenti in primis). Sabato l'istituto superiore di sanità ha parlato di rischio pandemia fuori controllo, un'affermazione molto forte e preoccupante. ieri il consulente del ministero della salute ha evocato la necessità di un lockdown generalizzato. Ieri in Romagna sono stati 17 i decessi (8 a Ravenna, 6 a Rimini, 3 a Forlì) e 542 i nuovi contagi, mentre i vaccinati sono 26.805.
Nel cesenate ieri nessuna vittima, 87 i contagiati e 197 le guarigioni. |